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Le parole di Osho

La meditazione non ha nulla a che vedere con la mente; meditazione significa semplicemente uno stato di nonmente. Il funzionamento della mente è l’unico disturbo, in meditazione. Se stai tentando di conseguire la meditazione attraverso la mente, fallirai inevitabilmente, è giocoforza che tu fallisca. Stai tentando di realizzare qualcosa di impossibile.

Un iniziato allo Zen meditava da anni e ogni volta che andava dal suo Maestro, qualsiasi esperienza gli sottoponeva, il Maestro si limitava a respingerlo: «Sono tutte assurdità, torna a meditare!»
Un giorno il Maestro andò alla capanna del discepolo che era seduto nella posizione del Buddha. Il Maestro lo scosse e gli disse: «Che cosa stai facendo qui? Se avessimo bisogno di un Buddha di pietra, potremmo scegliere tra i tanti che abbiamo nel tempio! Il semplice stare seduto come un Buddha di pietra non ti porterà a conseguire l’illuminazione. Fa’ ciò che ti ho detto di fare… immobilizzare semplicemente il corpo, non porterà la tua mente a scomparire, poiché è attraverso la mente che imponi al corpo una disciplina forzata. Qualsiasi cosa fatta con la mente non farà che rafforzarla. È un nutrimento per la mente».
Passò un anno e il Maestro ritornò. Il discepolo era seduto in una sorta di euforia, si godeva la brezza mattutina e il sole, a occhi chiusi, pensando di meditare.

Il Maestro prese un mattone e iniziò a sfregarlo su una pietra, di fronte al discepolo. Il fastidio era tale che alla fine il discepolo fu costretto a urlare: «Che cosa fai? Cerchi di farmi impazzire?»
Il Maestro disse: «Sto cercando di tirar fuori uno specchio da questo mattone. Se lo si sfrega a sufficienza, penso che possa diventare uno specchio».
Il discepolo rise e disse: «Ho sempre sospettato che fossi un po’ pazzo, adesso ne ho la prova! Il mattone non potrà mai diventare uno specchio. Puoi sfregarlo su quella pietra per vite intere… quel mattone rimarrà sempre un mattone!»
Il Maestro disse: «Questo dimostra un granello di intelligenza! Allora che cosa stai facendo, tu? Per anni hai cercato di ottenere la meditazione dalla mente: è come cercare di ottenere uno specchio da un mattone!»

E il Maestro gettò il mattone nello stagno che si trovava nei pressi dell’albero sotto cui era seduto il discepolo. Il mattone fece un tonfo sordo e quel semplice suono fu sufficiente a fare il miracolo: qualcosa nel discepolo si risvegliò. Un sonno fu spezzato, un sogno fu scosso profondamente: divenne consapevole. Per la prima volta assaporò qualcosa della meditazione.
E subito il Maestro disse: «Ecco cos’è!»

Accadde in modo così inaspettato… il discepolo fu colto di sorpresa. Non si aspettava che accadesse, che il Maestro gettasse all’improvviso il mattone nello stagno… e il tonfo!

Basho ha un haiku splendido:

Un vecchio stagno.
La rana salta.
Il suono…

Tutto qui! Il suono ti può risvegliare.

La meditazione non è una questione di sforzo, perché qualsiasi sforzo avverrà attraverso la mente, sarà della mente, frutto della mente. Come potrà mai portarti al di là della mente? Non farai altro che muoverti in circolo nella mente. Devi svegliarti! La mente è sonno, la mente è un perenne processo di sogno, di desiderio, di pensieri, di ricordi.

La consapevolezza non è attenzione; la consapevolezza è rilassamento, è riposo.
Riposa dunque in silenzio. I pensieri passeranno, non è necessario preoccuparsene, che cosa possono fare? I desideri andranno e verranno, osservali mentre vengono e se ne vanno; non introdurre alcuna valutazione. Non dire: «Questo è buono, questo è cattivo». Non dire: «Aha! Ecco qualcosa di grande, di spirituale, di incredibile!» Avrai qualche sensazione lungo la spina dorsale, potrebbe essere solo una formica che si muove e tu inizi a sentire la tua kundalini che si eleva; oppure una semplice immaginazione, vedi qualche luce dentro di te, cosa non difficile… puoi vedere una luce, puoi vedere colori, colori psichedelici. Puoi sperimentare cose bellissime, ma sono tutte immaginazioni, per quanto colorate e belle siano.

Osserva semplicemente, senza alcuna predilezione, senza nessuna scelta. Se riesci a essere consapevole di tutto ciò che è all’esterno e all’interno, senza scegliere nulla, un giorno la meditazione accadrà. Non è qualcosa che devi fare.
Tu puoi fare soltanto una cosa, ovvero apprendere l’arte di osservare, osservare senza alcun giudizio. In questo caso, un giorno ti rilassi semplicemente, e in quel rilassamento totale, ecco la pura consapevolezza.
Tutti i pensieri sono scomparsi, tutti i desideri sono scomparsi; la mente non si trova più da nessuna parte. Quando non si trova la mente, quella è meditazione. Meditazione è uno stato di nonmente.

Tratto da: Philosophia Ultima – Capitolo 1
Disponibile in italiano: Questa è la vita

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